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Anoressia, Bulimia e Disturbi alimentari: la storia di Viola

Pubblicato il 08/03/2023 - Aggiornato il 09/03/2023

Quello che le persone non capiscono è che per chi soffre di anoressia il cibo è solo la punta dell’iceberg. Usiamo il cibo per comunicare il nostro malessere.
Allora mangi? Ti vedo meglio! Come stai bene! Sono commenti che invece di darci forza ci mandano in crisi, perché noi li colleghiamo all’idea di aver preso peso e di essere ingrassati.

Viola ha 20 anni, molta consapevolezza e desiderio di reagire. Nelle ultime 6 settimane ha seguito un percorso specifico dedicato alle persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, nell’ospedale specializzato Auxologico Piancavallo. Il team del Dott. Leonardo Mendolicchio, Direttore dell’Unità Operativa di Auxologia e dell'Unità di Riabilitazione dei Disturbi Alimentari e della Nutrizione, l’ha accompagnata attraverso un’esperienza multidisciplinare dove la psicoterapia incontra la fisioterapia, e la cura nutrizionale si costruisce a quattro mani con il paziente.
Ne è nata un’opportunità per ripensare ai quasi 8 anni di anoressia che Viola ha vissuto, e ora è pronta a continuare il suo viaggio per la guarigione con più strumenti per comprendere sé stessa.

Le cose nuove fanno sempre un po’ paura e io temevo di stare male, di non fare amicizia perché sono timida, di essere giudicata. Invece ho trovato un ambiente protetto e persone che hanno saputo aiutarmi. Per la prima volta sono riuscita ad affidarmi alla figura più difficile, la dietista. Fidarmi delle persone è sempre stato difficile, per quello che mi è successo in passato, e sono stupita di me stessa: in poco tempo sono riuscita a fidarmi di persone sconosciute, ed è successo perché Piancavallo è un luogo speciale, dove ci sono professionisti che ti possono aiutare 24 ore su 24.

Ascolto e comprensione sono le caratteristiche che Viola utilizza per descrivere la sua esperienza a Piancavallo. Il programma prevede che ogni giorno i pazienti ricevano lo schema della giornata con le visite personali e le attività terapeutiche di gruppo.

Se sei in difficoltà c’è sempre qualcuno disposto a regalarti un abbraccio. Se hai voglia di chiacchierare, al bancone del reparto c’è chi trova il tempo per scambiare due parole. Con il laboratorio di arteterapia sono riuscita a esprimere le mie emozioni tramite l’arte. Anche le attività motorie hanno il loro spazio: per una ragazza come me, che soffre di iperattività, avere un posto dedicato al movimento e al rafforzamento dei muscoli mi ha aiutato molto.

L’esperienza che più l’ha colpita è stata l’attività di Immagine Corporea, il percorso costruito con i fisioterapisti che consiste nel praticare diversi esercizi allo specchio, per riuscire a ristabilire un equilibrio tra l’immagine mentale che i pazienti hanno del proprio corpo, e la realtà.

Ho scoperto che mi vedo tre volte più grossa di quello che sono effettivamente.

Oggi Viola aspetta che la sua nuova amica e compagna di stanza, Alice, finisca il suo percorso a Piancavallo: hanno in programma un fine settimana insieme in Veneto. Intanto compone i suoi acquerelli, scrive filastrocche, e pensa ai prossimi passi.

Vorrei continuare a essere ascoltata. Anche se magari prossimamente starò meglio, non vuol dire che non avrò più bisogno di aiuto o di essere ascoltata.


LE STORIE DEI PAZIENTI DI AUXOLOGICO 

Auxologico è il punto di riferimento di donne uomini che hanno superato tumori, convivono con malattie croniche o hanno a cuore il loro benessere e la loro salute.

Qui hanno trovato diagnosi precisecure efficaci, e hanno ricevuto l’aiuto che stavano cercando per cambiare in meglio il loro stile di vita. 

Leggi le testimonianze dei pazienti e condividi le loro parole di coraggio.

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