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Attività cardiaca: cosa fa bene?

Pubblicato il 21/01/2020 - Aggiornato il 29/04/2020

Prof. Gianfranco Parati

Direttore Scientifico

Direttore del Dipartimento di Cardiologia - Auxologico San Luca

Direttore del Laboratorio Sperimentale Ricerche Cardiologiche

Si parla spesso di cosa fa male al cuore, ma cosa invece fa bene all'attività cardiaca?

Gianfranco Parati, Professore di Medicina Cardiovascolare all’Università Bicocca di Milano e Direttore Scientifico dell’Istituto Auxologico Italiano, ha partecipato alla trasmissione RAI 3 Tutta Salute" il 3 gennaio 2020. Ecco cosa ha raccontato su questi temi. 

COSA FA BENE AL CUORE?

Il cuore non genera emozioni ma chiaramente vi partecipa e ne subisce gli effetti sia in senso positivo che negativo.

Le emozioni forti in un cuore sano non sono un problema, ma se abbiamo un cuore un po’ acciaccato che ha subito gli insulti dell’età e della malattia, certamente un’emozione troppo forte, anche una gioia troppo forte e sicuramente una situazione legata a tensioni e stress, può essere pericolosa.

Un esempio fra tutti, ricordiamo cosa successe a Los Angeles in occasione del terribile terremoto di molti anni fa, molti lavori scientifici hanno rilevato un picco di morti improvvise, tipico esempio di come uno stress violento possa mettere veramente in difficoltà un cuore.

CUORE E AMORE: SI PUÒ MORIRE DAVVERO PER AMORE?

Un affetto profondo, un amore che dà gioia e appagamento fa bene al cuore, questo è anzi un consiglio che darei anche a tutti i miei pazienti di costruire dei rapporti veri con le persone, ma se l’amore è conflittuale, non è corrisposto, genera tensione, allora può dare problemi.

Ricordo mia nonna che parlava di morti di crepacuore. In effetti può essere a volte di difficile gestione.

LA SOLITUDINE FA MALE? È VERO CHE STARE IN COMPAGNIA FA BENE AL CUORE?

Vivere insieme a delle persone, condividere dei momenti di gioia e di felicità, una musica insieme, anche vedere una partita di calcio insieme aiuta, dà un senso di appagamento che rilassa il cuore.

La solitudine vissuta male può essere un problema perché genera tutta una serie di reazioni negative, anche se è vero che qualche volta un po’ di tempo per trovare noi stessi può essere positivo e può dare quel senso di completezza, di profondità di cui anche il cuore trae benefici.

Quindi tutte e due le cose ben distribuite possono esserci utili.

E IL SESSO FA BENE O IN QUALCHE CASO PUÒ FAR MALE AL CUORE?

L’attività sessuale di per sé è positiva, è un esercizio fisico in fondo, libera endorfine, dà un senso di rilassamento e di appagamento.

Una volta si proibiva al cardiopatico: in realtà non si può generalizzare, anche qui bisogna individualizzare le scelte.

Un paziente anche cardiopatico che abbia il cuore in buon equilibrio, condizioni cliniche stabili, con garantito influsso di sangue normale con la terapia, può anche accedere ad una attività sessuale, ovviamente con moderazione, con buon senso, senza ansie di prestazione, in un ambiente sereno.

LO STRESS PUÒ FARE DEL MALE AL NOSTRO CUORE? E SE SÌ, QUANTO?

Un po’ di stress può fare bene, qualche stimolo ci aiuta a raggiungere obiettivi professionali, personali e dà anche quel senso ancora una volta di realizzazione; uno stress eccessivo, la tensione, il conflitto nell’ambiente lavorativo e familiare sicuramente non fa bene al cuore, sappiamo che aumenta l’attività del sistema nervoso simpatico, sale la pressione, compaiono aritmie, quindi è sicuramente una cosa che va gestita.

Vi cito un esempio che forse molti conoscono: la famosa sindrome di Takotsubo, quella condizione particolare che colpisce in genere le donne dopo la menopausa, uno stress violento che a volte fa comparire dolore al petto, un quadro clinico che simula l’infarto a tutti gli effetti, anche il cardiogramma si modifica, gli esami si modificano e quando il paziente viene sottoposto ad un esame ecocardiografico si vedono nelle immagini delle strane cose, il cuore ha una parte contratta e l’apice si dilata.

Sembra proprio un cesto che usano i pescatori giapponesi per catturare le aragoste con un tratto di ingresso stretto e una parte finale allargata.

Quando il cuore assume questa posizione si chiama sindrome di Takotsubo, perché Takotsubo è il nome di questo cesto.

Ebbene è la tipica situazione che può essere pericolosa, che può essere controllata e gestita se si interviene rapidamente ma testimonia con chiarezza come troppo stress faccia veramente male al cuore.

IL SONNO QUANTO È IMPORTANTE?

È VERO CHE CHI SOFFRE DI INSONNIA HA UN RISCHIO PIÙ ALTO DI INFARTO MENTRE CHI DORME PIÙ DI 10 ORE AL GIORNO HA PIÙ PROBABILITÀ DI SVILUPPARE CARDIOPATIE?

Il sonno è fondamentale: durante il sonno si aggiustano molti meccanismi nervosi, scende l’attività simpatica, prevale quella vagale, la pressione scende, il cuore rallenta, si riposa, e cambiano molte sostanze, anche alcuni ormoni importanti nel nostro organismo.

Il risultato finale è che il cuore, comunemente parlando, “ricarica le batterie” durante il sonno ed è assolutamente positivo.

Dormire poco, quindi meno di 7 ore a notte, non permette tutti questi aggiustamenti e quindi di fatto per il cuore rappresenta un carico e ci sono molti dati che chi dorme poco, quindi sotto le 7 ore, ha più frequenza di attacchi cardiaci, ha la pressione più alta, a volte lungo il corso della giornata reagisce peggio con aritmia, multi stress e questo va tenuto in considerazione, anche se qualche volta siamo stupiti dal vedere secondo alcuni studi che se si dorme troppo anche questo si associa ad una maggiore mortalità.

Anche questo va letto con attenzione però: può essere un esempio della così detta casualità inversa.

Magari c’è un’altra malattia sottostante che non conosciamo che genera più sonnolenza e fa dormire di più e quindi avere un sonno troppo lungo può essere un sintomo di un altro problema che poi di fatto è quello che determina una maggiore mortalità.

E MANGIARE BENE QUANTO È IMPORTANTE E CHE CIBI CONSIGLIA PER LA SALUTE DEL NOSTRO CUORE?

A volte si sente dire che tutto quello che fa bene al cuore peggiora la qualità della vita. In realtà non è vero perché molti alimenti che hanno sapore sono allo stesso tempo positivi per il nostro cuore.

La dieta mediterranea è un tipico esempio.

Tutti sappiamo che alcuni alimenti aiutano: verdura, frutta, noci, olio d’oliva, meno grassi animali, hanno degli effetti sicuramente benefici.

Però spezziamo anche una lancia per una qualità di vita decente: a volte essere troppo rigidi non aiuta il cardiopatico, una bella cena con amici anche con qualche piccola eccezione alimentare non è un grosso problema, se questo è vissuto all’interno di una vita sana, ben bilanciata, con adeguata attività fisica e quando si evitano gli eccessi; un punto fondamentale è non mangiare più di quello che serve, invece noi a volte mangiamo per ragioni sociali, per compensarci di qualche problema e questo effettivamente non aiuta il cuore.

HA DETTO “ADEGUATA ATTIVITÀ FISICA”: QUINDI?

Sarebbe consigliabile per tutti almeno una mezz’ora di attività aerobica senza strafare: non dobbiamo vincere le Olimpiadi, però sicuramente praticare un’attività fisica che attivi i meccanismi fisiologici, che quindi dia la possibilità alle arterie di dilatarsi, che rilassi tutto il nostro organismo e questo a volte si accompagna ad una pressione più bassa, a minori aritmie e a una frequenza cardiaca più tranquilla.

Occorre essere regolari e fare delle cose compatibili con la nostra vita quotidiana in modo tale che siano davvero un momento da vivere tutti i giorni.

MUSICA E ANIMALI POSSONO FARE BENE AL NOSTRO CUORE?

La musica ha dei poteri incredibili.

A volte la musica ci raggiunge dove non ci raggiungono le parole, genera delle modificazioni, a volte si accompagna a delle onde nei nostri meccanismi biologici: noi usiamo la musica ad esempio per guidare la respirazione più lenta e questo fa scendere la pressione e a volte riduce anche le aritmie, aiuta anche in montagna ad avere più ossigeno nel nostro organismo, può accompagnarci con un rilassamento maggiore e con un senso di beneficio.

Gli animali possono anche essere importanti, un cane ci può aiutare a camminare in fondo; possono dare momenti di tenerezza, possono dare anche un rinforzo psicologico.

Ovviamente bisogna anche qui stare attenti alle condizioni individuali, dipende dalla persona, dalla casa e dall’animale.

CARDIOLOGIA IN AUXOLOGICO

L’attività di Cardiologia e di Riabilitazione Cardiologica di Auxologico offre una risposta completa e di elevata qualità per tutti i problemi del cuore:

  • gestione delle urgenze cardiovascolari;
  • riabilitazione cardiologica dopo eventi acuti (infarto), interventi cardiochirurgici, o in pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico;
  • cura e monitoraggio del paziente affetto da condizioni croniche come insufficienza cardiaca, ipertensione, aritmie;
  • prevenzione e diagnosi precoce dei fattori di rischio cardiovascolare.

L'esperienza pluridecennale, la direzione universitaria dei reparti, la multidisciplinarietà dell'approccio, e l'utilizzo delle migliori tecnologie per il trattamento e il monitoraggio dei pazienti, si coniugano con l'attività di ricerca scientifica portata avanti dai clinici e ricercatori di Auxologico per garantire l’applicazione delle strategie diagnostiche e terapeutiche più efficaci e per esplorare nuove soluzioni messe a disposizione dal progresso tecnologico.

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