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Benefici del Nuoto: uno sport per molti, ma non per tutti

Pubblicato il 30/06/2023 - Aggiornato il 04/07/2023

Quali sono i benefici del nuoto? Per chi è adatta questa disciplina? In quali casi è consigliata? Le risposte del nostro specialista

Dott. Antonio Robecchi Majnardi

Direttore U.O. Medicina Riabilitativa - Auxologico Mosè Bianchi

Direttore U.O. Medicina Riabilitativa Ambulatoriale Lombardia

Dopo la corsa, il nuoto figura come una delle attività ancestrali più tipiche dell’essere umano. Per gli spostamenti e la sopravvivenza - pesca e caccia incluse - la specie umana ha infatti imparato a nuotare in maniera sempre più sicura ed efficace. È poi diventata oggetto di competizione e virtuosismi.

Il nuoto è un’attività umana che si sviluppa attraverso una “funzione”, uno scambio di energia tra il soggetto e l’ambiente acquatico finalizzato allo spostamento.

Se lo consideriamo nel suo insieme, si tratta di una funzione integrata: per nuotare serve il movimento coordinato degli arti rispetto al tronco. E la coordinazione può essere garantita solo dalla sensibilità contemporanea di tutti gli elementi fisici/motori in gioco. Su questi si inseriscono poi gli aspetti tecnici (imparo e scelgo diversi stili di nuoto), di contesto (valutando, ad esempio su un fondale poco profondo, la differenza di esecuzione tra stile libero e rana), motivazionali (nuoto per rilassarmi, per sopravvivere o per vincere?), culturali e via dicendo.

La visione neuromotoria non può prescindere dalla presenza di un sistema cardiocircolatorio-respiratorio-autonomico, che garantisca l’adeguata ossigenazione del corpo nel suo insieme tramite gli aggiustamenti delle frequenze cardiache e respiratorie e della pressione sanguigna.

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Il nuoto come esercizio

In quanto attività motoria/sportiva, il nuoto ha una prevalente componente cardiorespiratoria. A pieno titolo rientra inoltre nelle attività di resistenza, con il vantaggio di reclutare nel gesto specifico di ogni stile di nuoto, tutta la struttura del corpo in maniera non traumatica. 

In tal senso è un’attività a basso rischio di traumatismo (fatto salvo il rischio di scivolamenti nell’entrata e nell’uscita o la presenza di ostacoli nel percorso di svolgimento, etc) e può essere utilizzata anche per gradualizzare la ripresa del movimento, nell’ambito dei percorsi di riabilitazione dopo eventi traumatici e chirurgie.

Tuttavia, trattandosi di un’attività che si svolge in quasi completa assenza di gravità (e che per la specie umana ha un limite temporale nel corso della giornata) è da sfatare la convinzione che sia l’attività ideale per tutti i disturbi muscolo scheletrici, in particolare per quelli di origine “posturale".


Il ruolo della postura

La postura, intesa come reciproca posizione dei segmenti corporei e rispetto all’ambiente, è intrinsecamente dipendente dalla forza di gravità (contro cui sviluppiamo forza per mantenere la verticalità) e dalle posizioni (quella seduta è sempre più dominante nelle attività lavorative sedentarie del nuovo millennio) che teniamo protratte nel tempo in presenza della forza di gravità stessa.

Definizione di postura: l'atteggiamento abituale di una persona, determinato dalla contrazione di gruppi di muscoli scheletrici che si oppongono alla gravità e dal modo con il quale l'individuo comunica con l'ambiente esterno. La postura è l'adattamento personalizzato di ogni individuo all'ambiente fisico, psichico ed emozionale (Treccani).

In estrema sintesi, non è detto che il beneficio muscolare dato dal nuoto possa essere traslato nelle attività posturali della vita fuori dall’acqua. L’efficacia e l’efficienza del nostro corpo, nello svolgere una determinata attività, dipendono dalla fine regolazione neuromotoria: e l’esercizio adatto per migliorare efficacia ed efficienza non può essere tale, rinunciando alla forza di gravità!


IL SERVIZIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA

Il Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa di Auxologico, attivo nelle sedi lombarde e piemontesi, propone programmi riabilitativi integrati per problematiche e difficoltà motorie, cognitive, sfinteriche.

I percorsi, coordinati dal fisiatra, possono comprendere interventi di fisioterapialogopedia, terapia occupazionale, valutazioni neuropsicologiche e altri.

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