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Appendicite

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A cura di

Prof. Giancarlo Roviaro

Senior Consultant presso la U.O. di Chirurgia Generale di Auxologico Capitanio.

Che cos'è l'appendicite?

L’appendicite è una infiammazione a carico dell’appendice che può insorgere acutamente o svilupparsi nel tempo (appendicite cronica).

L’appendicite si verifica in entrambi i sessi, maschile e femminile, e può verificarsi in tutte le età della vita, anche se più frequentemente colpisce l’infanzia e l’adolescenza.

Quali sono i sintomi dell'appendicite?

Il sintomo predominante dell’appendicite è il dolore addominale, che generalmente:

  • insorge all’improvviso;
  • inizia nell’area intorno all’ombelico o, talvolta, alla bocca dello stomaco, per poi irradiarsi verso la parte inferiore destra della pancia;
  • diventa progressivamente più intenso nel giro di poche ore;
  • peggiora alla palpazione, quando ci si muove, si fanno respiri profondi, si tossisce o si starnutisce.

Altri sintomi frequenti sono:

  • mal di stomaco, nausea e vomito;
  • perdita di appetito;
  • febbre e brividi;
  • malessere generale;
  • stitichezza o diarrea;
  • gonfiore dell’addome.

I sintomi dell’appendicite possono essere scambiati con quelli altre malattie, come gastroenteriti, infezioni pelviche o delle vie urinarie, infiammazioni intestinali. Per questo in caso di dubbio è importante rivolgersi al proprio medico curante per individuare le cause del dolore e iniziare la terapia adeguata.

Se il dolore addominale è intenso e costante non deve mai essere sottovalutato e richiede un intervento medico urgente.

Nei bambini l’evoluzione acuta di una appendicite, anche verso una peritonite, è più rapida, mentre nell’adulto o nel paziente anziano, la sintomatologia può essere di intensità minore e quindi più subdola.
In alcuni casi il dolore si può localizzare in area diversa da quelle già descritte: nei casi in cui l’appendice nasce dietro al cieco, anziché essergli davanti, il dolore può comparire al fianco destro o a livello lombare.

Dove si trova l'appendice?

L’appendice ileo-cecale o appendice vermiforme, come il nome stesso dice, è una piccola propaggine cava, lunga tra i 5 e i 10 centimetri, che si trova nella parte inferiore destra dell’addome.

È localizzata, infatti, nel colon destro o cieco, a pochi centimetri dal punto in cui l’intestino tenue, o piccolo intestino, si inserisce nel colon.

Nel suo sviluppo anatomico, inizialmente l’appendice ha un lume ampio in comunicazione con il colon; successivamente si allunga e si assottiglia, e il canale centrale diventa più stretto, anche a causa di lievi processi infiammatori che possono passare anche inosservati.

A cosa serve l'appendice?

L’appendice appendice ileo-cecale o appendice vermiforme, come il nome stesso dice, è una piccola propaggine cava, localizzata nel colon destro o cieco, a pochi centimetri dal punto in cui l’intestino tenue, o piccolo intestino, si inserisce nel colon.

Nel suo sviluppo anatomico, inizialmente l’appendice ha un lume ampio in comunicazione con il colon; successivamente si allunga e si assottiglia, e il canale centrale diventa più stretto, anche a causa di lievi processi infiammatori che possono passare anche inosservati.

Non è noto con certezza quale sia la funzione dell’appendice. L’ipotesi più probabile è che costituisca un organo linfatico che abbia una sua influenza, nei primi anni di vita, sul sistema immunitario. L’altra ipotesi, più verosimile è che l’appendice rappresenti unicamente i resti dell’intestino primitivo, residuo dello sviluppo embrionario.

Quali sono le cause dell'appendicite?

Le cause dell’appendicite possono essere diverse, non sempre identificabili. L’infiammazione dell’appendice, infatti, si può verificare in seguito all’ostruzione dell’apertura di questo piccolo tratto intestinale, che causa una rapida proliferazione batterica.
L’ostruzione può essere indotta da molteplici fattori, come l’accumulo di muco nel lume dell’appendice, la presenza di feci indurite che ne bloccano l’apertura, l’ispessimento delle pareti dell’intestino a seguito di un’infiammazione intestinale.

L’infiammazione provoca, inizialmente, un gonfiore dell’appendice e, successivamente, se non si interviene in tempo con farmaci adeguati, questo gonfiore può evolvere verso la formazione di pus. Se il processo infiammatorio prosegue ulteriormente si può verificare la perforazione dell’appendice: questo processo dura in media 24-36 ore, ma nell’età infantile l’evoluzione  è molto più rapida. 

Il peritoneo, che è la sottile membrana che avvolge tutti gli organi addominali, si infiamma dando luogo alla cosiddetta peritonite che può essere circoscritta all’area limitrofa all’appendice o diffusa nei casi in cui l’appendice si perfora e il contenuto intestinale si diffonde nel peritoneo.

Si può prevenire l'appendicite?

Non esiste una strategia sicura ed efficace per prevenire l’appendicite. Tuttavia, seguire un’alimentazione equilibrata, con il giusto apporto di fibre, mantenere il peso forma, evitare la sedentarietà e svolgere regolarmente esercizio fisico può aiutare a ridurne il rischio, facilitando la digestione e la funzionalità dell’intestino, ed evitando in particolare la comparsa di stitichezza, che potrebbe causare l’ostruzione dell’appendice e la conseguente infiammazione.


Cosa fare e non fare in caso di appendicite

In tutti i casi di dolore addominale, ma soprattutto nei bambini, sono da evitare i farmaci antidolorifici: questi farmaci alleviano sicuramente il dolore, ma il medico che visita il paziente può non essere in grado di fare una diagnosi corretta.

Se il dolore addominale aumenta progressivamente, oppure se diminuisce temporaneamente, per poi peggiorare, o se si aggiungono al dolore febbre, nausea e vomito è necessario rivolgersi con urgenza al Pronto Soccorso.

Diagnosi dell'appendicite

Per diagnosticare l’appendicite, il medico esamina i sintomi e la storia clinica del paziente ed esegue un esame fisico, che prevede la palpazione dell’addome e in alcuni casi un esame rettale o pelvico.

Inoltre, il medico può richiedere degli accertamenti, generalmente esami del sangue e delle urine ed esami strumentali (radiografia ed ecografia addominale, risonanza magnetica, TAC ecc.). Questi test vengono eseguiti per valutare l’infezione e le condizioni dell’appendice o per escludere altre condizioni che possono aver causato il dolore addominale e gli altri sintomi, come aderenze addominali, malattie infiammatorie croniche intestinali, ostruzioni intestinali, calcoli renali o, nelle donne, gravidanze ectopiche o malattie infiammatorie pelviche.


Terapia chirurgica dell'appendicite acuta

Ai giorni nostri l’appendicectomia, cioè l'asportazione chirurgica dell’appendice, è considerata un intervento di routine; ma fino al secolo scorso l’appendicite acuta era ancora un evento molto grave che poteva portare alla morte.

Ci sono stati eventi in cui l’appendicite acuta ha provocato la morte di personaggi illustri o ha rischiato di cambiare la storia: l’evoluzione delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche, ma soprattutto la possibilità di disporre di nuovi antibiotici, hanno radicalmente modificato questa situazione.

In Italia ogni anno vengono sottoposti a un'operazione per appendicite circa 70.000 pazienti e nella maggior parte dei casi il tutto si risolve con brevi periodi di degenza.
Tuttavia non è sempre così: ci sono ancora quadri complicati in cui la diagnosi è tardiva e il trattamento chirurgico è complesso. Anche nei paesi più industrializzati, come l’Italia, si verificano ancora casi di decesso per questa patologia.

La chirurgia mininvasiva o laparoscopica ha completamente modificato la tecnica dell'appendicectomia: oggi, attraverso una piccola incisione di 1 cm a livello dell’ombelico, si introduce una telecamera che permette di visionare, su uno schermo, l’intera cavità addominale. Le immagini sono notevolmente ingrandite e tutti i membri dell’equipe chirurgica possono seguire le varie fasi dell’intervento.

Attraverso altre due piccole incisioni di alcuni millimetri, a livello del pube, incisioni che resteranno nascoste dai peli di quella zona, si introducono gli strumenti chirurgici che consentiranno al chirurgo di compiere gli stessi gesti della chirurgia tradizionale risparmiando una più ampia incisione e, soprattutto, offrendo la possibilità di una completa esplorazione degli organi addominali. Ciò è particolarmente importante nelle donne perché spesso la causa di sintomi non è la sospettata appendicite, ma una patologia degli organi genitali (ovaio, tube ed utero) che diversamente non potrebbe essere dimostrata.

Data la grandissima esperienza, maturata negli anni, fin dall’inizio della chirurgia mini invasiva, per l’equipe di Chirurgia Generale di Auxologico, l’appendicectomia laparoscopica è l’intervento di scelta assoluta in tutti i casi di appendicite, garantendo così una precoce ripresa di ogni normale attività.

Trattamento del laparocele


La U.O. di Chirurgia Generale di Auxologico

L’attività clinica di Chirurgia Generale di Auxologico è rivolta alla diagnosi e al trattamento chirurgico per tutte le patologie di interesse chirurgico.

I chirurghi utilizzano le tecniche chirurgiche più moderne e sicure, utilizzando sia procedure tradizionali sia tecniche mini-invasive che consentono di avere un minor trauma chirurgico e tempi di recupero più veloci per il paziente. 

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