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A cura di

Prof. Franco Capsoni

Direttore U.O. Immunologia, Allergologia e Reumatologia - Auxologico San Luca

Cos'è l'artrosi?

L’artrosi è una malattia cronica legata all’invecchiamento delle articolazioni, soprattutto quelle sottoposte a un maggior carico come quelle degli arti inferiori (anca e ginocchio) e della colonna vertebrale, più raramente quelle delle mani.

Si tratta di una condizione in cui il tessuto cartilagineo (che si trova all’interno delle articolazioni con la funzione di diminuire l’attrito tra le due superfici ossee) si consuma progressivamente e diviene meno elastico.

Che cosa comporta?

Questo processo comporta una riduzione della capacità di svolgere i movimenti e, se associato anche all’infiammazione dei tendini e dei legamenti, provoca dolore. Se la condizione peggiora, le superfici ossee prendono contatto tra loro e possono cominciare a sfregarsi, causando un forte dolore, gonfiore e rigidità articolare.

L’artrosi delle mani colpisce prevalentemente donne dopo i 50 anni, nel periodo post-menopausa, ma può insorgere prima di questo periodo ugualmente in uomini e donne a seconda dell’attività lavorativa svolta e dello stile di vita.

Per le altre localizzazioni dell'artrosi l'insorgenza è simile tra uomo e donna.

Quali sono le cause dell'artrosi?

Non esiste una causa univoca che porti allo sviluppo dell’artrosi, ma è una patologia multifattoriale per la quale sono stati identificati diversi fattori di rischio:

  • età: l’artrosi è una patologia dell’età avanzata, strettamente correlata all’invecchiamento dello scheletro sollecitato per lungo tempo; infatti la maggioranza dei settantenni soffre di artrosi;
  • obesità: l’eccessivo peso corporeo che grava sulle articolazioni induce un consumo precoce della cartilagine articolare, che è costantemente sottoposta a un carico molto elevato;
  • fratture ossee;
  • alcuni tipi di lavoro in cui si utilizzano prevalentemente alcune articolazioni o si compiono sforzi molto intensi;
  • sport praticati a livello agonistico in cui le articolazioni sono sollecitate di continuo;
  • familiarità;
  • alcune forme di artrite (ad esempio l’artrite reumatoide): causano una prolungata infiammazione delle cartilagini articolari e le rendono più suscettibili alla degenerazione.

Quali sono i sintomi?

Nella maggior parte dei casi i sintomi dell’artrosi interessano una sola articolazione e nelle prime fasi progrediscono lentamente. Con il passare del tempo, generalmente peggiorano e possono impedire di svolgere anche le attività quotidiane più semplici.

I più comuni e riferibili a tutte le articolazioni sono:

  • dolore localizzato durante l’uso dell’articolazione, che può migliorare con il riposo. Nelle forme progredite della malattia il dolore può diventare diffuso e peggiorare durante la notte;
  • rigidità, che si presenta soprattutto dopo un periodo di riposo o, tipicamente, al risveglio al mattino. La rigidità generalmente si risolve nel giro di 30 minuti;
  • perdita di flessibilità, causata da modificazioni della struttura articolare, come la formazione di escrescenze ossee (osteofiti);
  • gonfiore, causato da un accumulo di liquido nell’articolazione, accompagnato spesso da una sensazione di calore. Si manifesta soprattutto dopo uno sforzo a carico dell’articolazione;
  • sensazione di instabilità dell’articolazione;
  • schiocchi e scricchiolii quando si sollecita l’articolazione;
  • stanchezza, disturbi del sonno e depressione, che possono essere una conseguenza dei dolori e degli altri sintomi dell’artrite.

A seconda dell’articolazione interessata, possono manifestarsi anche specifici sintomi:

  • ginocchia: rumori articolari al movimento, sensazione di sfregamento delle ossa, cedimenti dell’articolazione, deviazione dell’allineamento delle ossa delle gambe;
  • anche: dolori e rigidità all’articolazione dell’anca, all’inguine, all’interno coscia o ai glutei, che si diffondono talvolta anche alle ginocchia. Il dolore si presenta inizialmente compiendo movimenti come salire e scendere le scale, alzarsi dalla sedia, accavallare le gambe. Con il passare del tempo può diventare doloroso anche restare a riposo;
  • colonna vertebrale: rigidità e dolore al collo (cervicalgia) o alla parte bassa della schiena (lombalgia). Le modifiche delle strutture articolari possono causare la stenosi spinale, cioè il restringimento del canale attraverso cui passano i nervi, che può provocare formicolii, intorpidimento degli arti, crampi, debolezza muscolare;
  • mani: difficoltà nell’afferrare e stringere oggetti, nel compiere movimenti di precisione, come allacciare orecchini o collane, maneggiare stringhe o bottoni, scrivere a mano. Con l’evoluzione della malattia possono formarsi protuberanze dure alle articolazioni delle falangi e deviazioni dell’allineamento delle ossa delle dita;
  • piedi: dolore a camminare e nei movimenti, gonfiore, scricchioli e schiocchi al movimento. Con il progredire della malattia il dolore si presenta anche a riposo e durante la notte.

Come si effettua la diagnosi?

La diagnosi di artrosi viene effettuata mediante una visita medica in cui vengono valutate le articolazioni e le loro eventuali deformità; successivamente sono indispensabili le indagini radiologiche, che permettono di visualizzare lo stato delle ossa e delle articolazioni. Inoltre, sono importanti gli esami di laboratorio (in particolare indici di infiammazione), per escludere altre patologie reumatiche che possono entrare in diagnosi differenziale.


Quali sono le cure contro l'artrosi?

Non esiste una terapia specifica per l’artrosi. Il trattamento mira a ridurre il dolore e a consentire una maggiore facilità di movimento. 

Nelle fasi di dolore acuto:

  • si utilizzano generalmente farmaci analgesici come il paracetamolo e, soprattutto, anti-infiammatori non steroidei (FANS) come l’ibuprofene e il naprossene sodico, che possono essere assunti sia per via orale, sia come trattamenti topici, in gel o creme, da applicare sulle articolazioni dolenti. Questi farmaci vanno assunti sotto il controllo medico, in quanto l’uso continuato e prolungato di analgesici e FANS può portare gravi effetti collaterali;
  • se l’artrosi è circoscritta solo a un’articolazione, si possono effettuare infiltrazioni periodiche di cortisone o di acido ialuronico.

Nei casi più gravi potrebbe esserci la necessità di impiantare delle protesi articolari (artroplastica).

L'importanza dell'attività fisica

Per aumentare la funzionalità articolare e attenuare gli altri sintomi è fortemente consigliata l’attività fisica. L’esercizio fisico moderato, infatti, aumenta la resistenza e rinforza il tono dei muscoli che sostengono le articolazioni, rendendole più stabili.
In caso di artrosi, le attività consigliate sono camminata, biciletta, yoga, stretching, nuoto e acquagym. Sono sconsigliati invece sport ad alto impatto articolare, che prevedono salti, movimenti bruschi e carico eccessivo alle articolazioni, come la corsa o il tennis. In tutti i casi è bene verificare con il proprio medico quali attività sono più indicate per le proprie condizioni di salute e se sia opportuno anche un ciclo di fisioterapia.
L’attività fisica può aiutare, insieme a un’alimentazione sana ed equilibrata o, se necessario, a un’apposita dieta, a perdere il peso in eccesso per alleviare il carico delle articolazioni, soprattutto di schiena e gambe, e contribuire a ridurre il dolore e a migliorare la mobilità.

Altre strategie terapeutiche

Fra le medicine alternative, l’agopuntura si è dimostrata efficace nel trattamento del dolore da artrosi. 
In alcuni casi è considerata utile l’assunzione di integratori alimentari a base di glucosamina e condroitina, di acidi grassi omega-3, di estratti di avocado e soia.


La cura dell'artrosi in Auxologico

L'artrosi viene trattata, a livello reumatologico, dalla U.O di Immunologia, Allergologia e Reumatologia che ha sede in Auxologico San Luca e opera ambulatorialmente in tutte le sedi di Auxologico e, a livello chirurgico, dal Centro di Chirurgia Protesica di Auxologico Capitanio.

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