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A cura di

Prof.ssa Carolina Lombardi

Direttore Centro Medicina del Sonno - Lombardia

Che cos'è l'insonnia?

L’insonnia è il disturbo del sonno più frequentemente riscontrato nella popolazione generale, e si manifesta, seppur in una percentuale minore rispetto agli adulti, anche nell’età pediatrica. Viene chiamato insonnia quell’insieme di condizioni psicofisiche per cui la notte si ha difficoltà a dormire.


I sintomi dell'insonnia

I sintomi dell’insonnia possono essere vari e possono manifestarsi singolarmente o in associazione. Altre volte possiamo riscontrarli come fasi differenti di una insonnia cronica:

  • Difficoltà di iniziare il sonno - insonnia “iniziale”;
  • Difficoltà a mantenere e consolidare il sonno - insonnia “intermedia”;
  • Risveglio precoce rispetto all’orario desiderato - insonnia “terminale”.

Durante il colloquio in sede di visita è facilmente inquadrabile almeno una di queste manifestazioni associate o meno ad alcuni sintomi diurni causati dalla deprivazione di sonno: alzarsi già stanchi al mattino, riduzione della produttività lavorativa, calo della memoria a breve termine, irritabilità, riduzione del tono dell’umore, e nel complesso scarsa qualità della vita.


Le cause dell'insonnia

L’ insonnia  può essere  causata da malattie internistiche, disturbi psichiatrici (depressione) o dall’uso/abuso di sostanze o farmaci; in tutti gli altri casi in cui non è identificabile una di queste condizioni parliamo di insonnie primarie.

Ci sono dei fattori psicosociali come lo stress lavorativo, turni lavorativi notturni, condizioni familiari difficili (divorzi, problemi con i figli, ecc) che possono predisporre all’insorgenza di insonnia.

È stata confermata anche la presenza di una predisposizione genetica responsabile della alterata regolazione del ritmo sonno-veglia.


Tipologie di insonnia

Secondo l’ultima edizione dell’International Classification of Sleep Disorders e del DSM-IV, in relazione alla durata del sintomo identifichiamo  una insonnia cronica (presente gli ultimi 3 mesi almeno 3 volte a settimana ) e una insonnia a breve termine (comparsa da meno di tre mesi).

Possiamo poi identificare diversi sottotipi di insonnia:

  • Psicofisiologica: quando il paziente manifesta una condizione di eccessiva “allerta” cognitiva e somatica nel momento di andare a letto; molti pazienti accusano una sensazione di “paura” della notte che li attende;
  • Idiopatica: è un’insonnia senza causa apparente, presente da un tempo indatabile, probabilmente dall’infanzia o in età prescolare, e che non è mai andata incontro ad una remissione duratura. Potrebbe essere associata a delle condizioni congenite o ad una predisposizione genetica;
  • Paradossa: il paziente non ha la “percezione” del suo riposo notturno e lamenta una condizione di veglia notturna a fronte invece di un buon sonno strumentalmente quantificato;
  • Inadeguata igiene del sonno: il ritmo sonno-veglia e la qualità del sonno sono influenzati dalle attività diurne e serali che possono agire negativamente sulla notte.

Chi è più portato a soffrirne?

Diversi studi dimostrano come le donne, soprattutto oltre i 65 anni, siano maggiormente colpite da insonnia. Alcune fasi della vita come la gravidanza, la menopausa o l’età avanzata sono più frequentemente associate all’insonnia.

Bambini e insonnia

I bambini possono soffrire di insonnia e le cause possono essere molteplici, alcune delle quali con base organica quindi attenzione a non interpretare tutto come “un capriccio” o una “colpevolizzazione” dei bambini o dei genitori.

Sicuramente però ci sono due grandi “capitoli” che vanno esplorati nell’indagare un problema di insonnia in età pediatrica:  

  • disturbi dell’inizio del sonno per associazione: quando, nello stato di veglia che precede l’addormentamento, vengono improvvisamente a mancare oggetti, situazioni o cerimoniali che normalmente accompagnano l’addormentamento del bambino;
  • disturbo da inadeguata definizione del limite: è la difficoltà da parte dei genitori a stabilire delle regole al momento dell’addormentamento e a farle rispettare con conseguente rifiuto da parte del bambino di andare a letto a un orario determinato o di rimanerci per tutta la notte.

Il sonno dei bambini


Come si diagnostica?

La diagnosi dell’insonnia è principalmente clinica: un’accurata indagine sui sintomi del paziente, sull’anamnesi personale patologica e sulle abitudini di vita del nostro paziente, ci permettono nella maggior parte dei casi di poter fare una corretta diagnosi e impostare la giusta terapia.

Nel sospetto poi che l’insonnia stia mascherando una condizione di alterazione del ritmo sonno veglia, più frequentemente il cosidetto “ritardo di fase”, può essere indicato un esame detto actigrafia.

Non è indicata invece la polisonnografia a meno che non si abbia il sospetto che altre patologie del sonno causino insonnia, per es. apnee del sonno o sindrome delle gambe senza riposo.

Come si cura?

La terapia per l’insonnia può avvalersi di un approccio non farmacologico mirato a migliorare globalmente “l’igiene del sonno” tramite indicazioni generali che vengono globalmente indicate come “regole di igiene del sonno". 

La  terapia cognitivo-comportamentale individua, tramite colloquio individuale, gli atteggiamenti scorretti nei confronti della notte, fornendo al paziente gli strumenti necessari per migliorare i comportamenti responsabili del cattivo riposo.

Può essere inoltre indicato il rilassamento muscolare progressivo o, se gli approcci non farmacologici non fossero sufficienti, esistono farmaci che possono essere prescritti da specialisti dopo valutazione del singolo individuo. 

Insonnia e primavera


Igiene del sonno: i consigli

In linea generale abbiamo delle indicazioni che possono essere valide per tutti i pazienti. 

Un consiglio di fondamentale importanza è quello di mantenere una giusta esposizione diurna alla luce e in tarda serata al buio, in modo da facilitare la produzione notturna di melatonina nel nostro cervello, necessaria per l’induzione del sonno.

È consigliato mantenere orari di addormentamento e soprattutto di risveglio regolari. 

Evita l’uso di bevande eccitanti in tarda serata, non abusare neanche delle tisane rilassanti perché hanno come effetto collaterale un aumento della diuresi notturna con aumento della necessità di alzarsi per andare in bagno durante la notte.


Malattie associabili all'insonnia

L’insonnia può predisporre all’insorgenza di diverse patologie, così come molte patologie sistemiche possono determinare insonnia. tra queste

I meccanismi alla base di questo legame sono molteplici e complessi, alcuni non del tutto chiariti, ma sembrano coinvolgere la produzione di alcuni ormoni e l’incremento degli indici di infiammazione.


Il Centro di Medicina del Sonno

Il Centro Medicina del Sonno, attivo in Lombardia e Piemonte, è accreditato dalla Società Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) e svolge attività clinica e di ricerca sui disturbi del sonno, inclusa l'insonnia.

Caratteristica peculiare del Centro di Medicina del Sonno, unico nel suo genere in Italia, è la possibilità di studiare gli effetti cardiovascolari dei diversi disturbi del sonno. A questo scopo è possibile eseguire, in casi selezionati, un monitoraggio continuo non invasivo, battito-battito, della pressione arteriosa nel sonno durante la videopolisonnografia.

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