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Malattia di Cushing

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Cos'è la malattia o sindrome di cushing?

La malattia di Cushing insorge quando nell’organismo sono in circolo eccessive dosi di ormoni glucocorticoidi, in particolare il cortisolo; per questo è anche definita come una condizione da “ipercortisolismo”.

In condizioni normali il cortisolo è l’ormone principalmente coinvolto nella risposta allo stress: agisce aumentando la glicemia (quantità di glucosio in circolo), favorendo la produzione di glucosio a partire dalle proteine e riducendo il suo utilizzo. L’aumento della glicemia serve ad assicurare una corretta funzione cerebrale anche in condizioni di stress, inoltre il cortisolo favorisce la mobilitazione del tessuto adiposo dell’organismo.

La malattia di Cushing vera e propria è causata dall’aumentata funzionalità della porzione più esterna (corticale) della ghiandola surrenale (una ghiandola endocrina situata sopra il rene), condizione nota come “ipercorticosurrenalismo”. Tuttavia, può presentarsi anche una sindrome cushingoide causata dalla somministrazione protratta di cortisolo come terapia per alcune malattie (per esempio malattie autoimmuni).

La differenza tra le due condizioni è che, mentre nell’ipercorticosurrenalismo si osserva un ingrandimento (“iperplasia diffusa”) della porzione corticale del surrene, in caso di somministrazione di cortisolo in dosi eccessive il surrene si atrofizza; ecco perché, al termine della terapia, non si può interrompere all’improvviso l’assunzione del farmaco, ma si deve procedere per dosi decrescenti in modo da permettere alla ghiandola di riacquisire la propria funzionalità dopo un lungo periodo di inattività.

Quanto è diffusa?

La forma più frequente è la sindrome di Cushing “iatrogena” (cioè data dall’assunzione di cortisolo sotto forma di farmaco); il morbo di Cushing vero e proprio colpisce 5/10 individui ogni milione di persone all’anno e insorge preferenzialmente in donne giovani (con un rapporto di 8:1 con gli uomini).


Quali sono le principali cause della malattia di cushing?

Si è visto che si possono avere due tipologie di questa malattia che dal punto di vista clinico presentano le stesse manifestazioni, ma hanno delle cause differenti.

Le cause possono essere esogene, cioè esterne (ad esempio l’assunzione di farmaci corticosteroidi), o endogene, cioè derivate da un’alterata funzionalità della ghiandola surrenale deputata alla produzione di questo ormone.

Le cause endogene del morbo di Cushing possono essere distinte in ACTH-dipendenti o ACTH-indipendenti. L’ACTH (ormone adrenocorticotropo), infatti, è un ormone prodotto dalla ghiandola ipofisi che agisce sul surrene stimolando la secrezione di ormoni glucocorticoidi. In caso di aumentata produzione di questo ormone, la ghiandola incrementa la sua produzione di cortisolo.

Le cause ACTH-dipendenti sono più comuni (il 70% dei casi): in caso di tumori benigni dell’ipofisi (adenomi) viene prodotta una maggiore quantità di questo ormone che va ad agire sul surrene e determina un aumento del cortisolo in circolo. È possibile anche che l’ACTH venga prodotto in maniera “ectopica” (cioè non dall’ipofisi ma in altre parti del corpo che normalmente non dovrebbero produrne) soprattutto in corso di sindromi paraneoplastiche (cioè associate alla presenza di un tumore).

Le cause ACTH-indipendenti sono più rare e sono dovute patologie proprie del surrene.


Quali sono i sintomi più comuni della malattia di Cushing?

I sintomi che si manifestano nei soggetti colpiti dalla malattia di Cushing coinvolgono tutto l’organismo: sono, infatti, esacerbate tutte le azioni fisiologiche compiute dal cortisolo.

Si possono distinguere sintomi a breve termine, come ad esempio l’ipertensione e la tachicardia, e sintomi a lungo termine, che sono i più caratteristici di questa condizione. In particolare si possono riscontrare:

  • aumento di peso e obesità: è dovuto alla ridistribuzione del grasso corporeo che viene mobilitato dall’azione del cortisolo e poi va a depositarsi in altre zone corporee. Una tra queste è la regione tra le scapole dove si viene a creare il classico gibbo e anche il viso può assumere la tipica conformazione “a luna piena”;
  • striae rubrae: sono delle lesioni della cute simili alle smagliature, causate dall’assottigliamento del derma (uno degli strati che compongono la pelle) e dal danneggiamento dei vasi più superficiali. Possono comparire sulla pancia, sulle braccia, sulle gambe e sul petto;
  • ulcerazioni cutanee, gastriche e duodenali multiple ed estese, dovute all’assottigliamento degli strati di questi organi;
  • porpora: il cortisolo può interferire con i normali processi di coagulazione del sangue e per questo potrebbero comparire delle piccole macchie rosse sulla pelle, dette appunto porpora.
  • Nelle donne si possono manifestare un aumento dei peli sul viso e su tutto il corpo (irsutismo) e un’assenza del ciclo mestruale.
  • Negli uomini si possono manifestare una riduzione della libido e della fertilità o una disfunzione erettile.

Possono poi comparire altri sintomi, correlati allo stress continuo a cui è sottoposto l’organismo:

  • affaticamento;
  • debolezza muscolare;
  • depressione, ansia e irritabilità;
  • alterazioni dell’umore;
  • difficoltà cognitive;
  • mal di testa;
  • fragilità ossea;
  • alterazioni della crescita nei bambini.

La sindrome di Cushing nei bambini

La sindrome di Cushing può manifestarsi anche nei bambini, benché sia molto più frequente negli adulti tra i 25 e i 40 anni e nelle donne rispetto agli uomini.

Le cause più comuni della malattia nei bambini sono:

  • disturbi della ghiandola surrenale;
  • disturbi della ghiandola pituitaria;
  • tumori surrenali, generalmente di natura benigna.

In età pediatrica il sintomo più frequente è l’aumento di peso, o, più precisamente, la mancanza di crescita in altezza concomitante con l’aumento di peso.

Altri segni della sindrome di Cushing nei bambini comprendono:

  • irsutismo, ovvero presenza di peli sottili e lanuginosi;
  • facile formazione di ematomi;
  • smagliature;
  • ispessimento e scurimento della cute nelle pieghe cutanee (acanthosis nigricans);
  • acne;
  • disturbi cardiovascolari quali ipertensione e coagulopatie;
  • diabete di tipo 2;
  • ritardo del menarca o amenorrea;
  • comparsa di caratteri maschili nelle femmine (virilizzazione) e aumento del tessuto mammario nei maschi (ginecomastia);
  • calcoli renali;
  • ansia, sbalzi d’umore, irritabilità.

Diagnosi della sindrome di Cushing

La diagnosi del morbo di Cushing da causa esogena è semplice e intuitiva se il paziente riferisce di aver assunto per lungo tempo farmaci corticosteroidi.

La diagnosi di malattia di Cushing da cause endogene può non essere semplice se non si presentano sintomi particolarmente evidenti. Il medico, a seguito di un attento esame obiettivo durante la visita endocrinologica, prescrive alcuni esami a cui sottoporsi:

  • esame del sangue e delle urine: per misurare i livelli di cortisolo in circolo e la quantità di ormone escreta con le urine. L’esame delle urine ne richiede la raccolta nell’arco delle 24 ore;
  • test della saliva: misura la quantità dell’ormone in questo fluido corporeo. Di solito il campione viene raccolto verso la mezzanotte, perché in condizioni normali è il momento della giornata in cui i livelli di cortisolo sono i più bassi;
  • test clinici eseguiti dopo la somministrazione di ACTH (che è uno stimolatore della produzione di cortisolo) o di un inibitore della secrezione servono a verificare il comportamento del surrene e la sua funzionalità.

Oltre a questi esami di laboratorio, potrebbero risultare utili, a discrezione del medico, una TAC o una risonanza magnetica per valutare la conformazione della ghiandola surrenale o dell’ipofisi.


Come si cura la sindrome di Cushing?

Il trattamento dipende dalla causa che ha portato all’insorgenza della malattia:

  • in caso di sindrome di Cushing da cause esogene, si opta per una graduale riduzione delle dosi di farmaco per permettere alla ghiandola surrenale di riabilitare le proprie funzioni secretive;
  • se la causa è di tipo endogeno ACTH-dipendente si va ad agire sull’ipofisi (con un intervento chirurgico);
  • se la causa è primitiva del surrene si agisce rimuovendo la massa tumorale o si procede con una terapia radiante.

Esistono anche dei farmaci per il controllo della produzione di cortisolo, somministrati qualora non sia possibile sottoporre il paziente all’intervento o prima di avviarlo al trattamento chirurgico in modo da ridurre i sintomi e le complicanze.

La sindrome di Cushing è mortale?

Se non viene curata, questa condizione può essere fatale. Le aspettative di vita della sindrome di Cushing dipendono dalla causa dell’insorgenza della malattia e dalla gravità delle complicanze correlate.

Nei soggetti sottoposti a un adeguato trattamento, il tasso di mortalità è comparabile a quello della popolazione generale.


La cura della malattia di Cushing Auxologico

L’Endocrinologia è un’area di eccellenza di Auxologico, che in questo campo svolge fin dalle sue origini una vasta e articolata attività clinica e scientifica.

Sul morbo di Cushing in Auxologico è stata maturata una significativa esperienza clinica e di ricerca, ed è quindi possibile effettuare il percorso diagnostico e terapeutico. 

Il centro clinico di riferimento è l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo dell'Ospedale San Luca

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Testo a cura de Il Pensiero Scientifico Editore