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Ragade Anale

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Pubblicato il 07/03/2017 - Aggiornato il 20/03/2024

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Prof. Giancarlo Roviaro

Senior Consultant presso la U.O. di Chirurgia Generale di Auxologico Capitanio.

Che cosa è la ragade anale?

La ragade anale è una ulcerazione localizzata prevalentemente sulla linea mediana posteriore dell’ano, la cui presenza causa spesso violenti dolori con contrattura e spasmo dello sfintere anale.

L’incidenza della ragade è uguale sia nell’uomo, sia nella donna.


Quali sono le cause?

La comparsa di una ragade può verificarsi anche in tempi molto brevi: spesso è successiva a episodi di diarrea o di stitichezza che possono provocare una piccola lacerazione della mucosa a cui consegue un ipertono dello sfintere anale.

Il dolore provocato al momento della defecazione può essere così intenso che il paziente, per evitare questo dolore, si astiene dall'andare di corpo. Si verifica così un circolo vizioso per cui ne conseguenuna stitichezza secondaria che peggiora ulteriormente i dolori al momento dell'espulsione delle feci.


Quali sono i sintomi?

Sintomo caratteristico della ragade anale è il dolore che compare durante e dopo la defecazione, e che dura varie ore durante la giornata: spesso il dolore è molto violento, difficilmente sedabile con le comuni creme anestetiche locali.

Occasionalmente, alla fine della defecazione, può presentarsi modesta perdita di sangue rosso vivo, sia sulla carta igienica che gocciolante sul water.


Come si effettua la diagnosi?

Il dolore post defecatorio che perdura varie ore dopo la defecazione è la caratteristica specifica della ragade anale: l’ispezione della regione anale può evidenziare immediatamente l’ulcerazione, estremamente dolente alla semplice compressione.

L’esplorazione rettale, nonostante l’applicazione di creme anestetiche, è spesso impossibile per l’intenso dolore, non tollerabile dal paziente.


Qual è il trattamento per la ragade anale?

La terapia medica

In circa il 30% dei casi la ragade può guarire con un trattamento locale a base di creme anestetiche applicate varie volte nella giornata, soprattutto prima della defecazione, per attenuare lo spasmo dello sfintere anale..

Inoltre nei casi di stitichezza, possono essere utili blandi lassativi, o farmaci che aumentano e fluidificano la massa fecale, per rendere più facile la defecazione.

Alcune creme anestetiche, che contengono nitroglicerina, farmaco utilizzato anche negli attacchi di angina pectoris, possono dare buoni risultati, ma la comparsa di mal di testa che spesso ne consegue, tende a limitarne l’utilizzo.

È stata utilizzata anche l’iniezione diretta della tossina botulinica per rilassare lo sfintere anale, ma i costi, esclusivamente a carico del paziente, e la necessità di dovere ripetere le iniezioni, hanno pure ridotto l’utilizzo di questa sostanza.

Un’altra metodica alternativa, non chirurgica, prevede l’utilizzo di dilatatori anali, per ridurre lo spasmo dello sfintere: questi dilatatori, di diametro progressivo e umettati di crema anestetica vengono applicati direttamente dal paziente.

Gli  svantaggi legati a questa metodica sono soprattutto legati ai tempi del trattamento, superiori a volte ai 30 giorni. Il dolore che può essere provocato fa si che il paziente abbandoni spesso questa procedura 

L'intervento chirurgico

Quando tutte queste possibilità terapeutiche non hanno dato i risultati richiesti, l’unica alternativa è quella chirurgica.

In alcuni casi il dolore provocato dalla ragade è così violento che il paziente richiede di essere operato con urgenza. Attualmente la procedura chirurgica di scelta è la Sfinterotomia Laterale Interna, sia per la semplicità dell’esecuzione che per la percentuale di successo, oltre il 95%.

L’intervento può essere effettuato in anestesia generale, ma più frequentemente in anestesia locoregionale spinale, come quella che viene utilizzata per ridurre il dolore nel parto.

L’intervento eseguito in Day Surgery, consiste nella sezione dello sfintere anale interno, che riduce lo spasmo dello sfintere e determina la scomparsa quasi immediata del dolore.

Con questa metodica, in un numero molto modesto di pazienti, si può verificare una parziale incontinenza, che può andare da una modesta incapacità a controllare i gas, alla minima perdita di feci: questa parziale incontinenza può verificarsi nei giorni immediatamente successivi all’intervento chirurgico e si risolve in circa una settimana.

La scomparsa del dolore della ragade compensa questo piccolo inconveniente, che è per altro raro nel suo verificarsi.

Il modesto dolore conseguente all’intervento chirurgico è trattabile con i comuni farmaci analgesici ed il paziente può riprendere la sua attività lavorativa dopo alcuni giorni.

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È possibile prevenire la ragade anale?

Non è possibile prevenire la ragade.

Sicuramente un alvo normale e non stitico, potrebbe essere un fattore che può limitare l’insorgenza della ragade. Non tutti i paziente stitici rischiano l’insorgenza di una ragade, e pertanto è molto difficile stabilire delle regole o delle precauzioni per impedire che si verifichi una ragade.


Ci sono complicanze collegate alla ragade?

Non esiste nessuna  complicanza  associata alla ragade anale, se non un modesto sanguinamento post-defecatorio.

Ma la ragade anale può diventare, progressivamente così dolorosa, che nessun farmaco la può alleviare. Alla fine quando tutti i tentativi farmacologici  non hanno dato i risultati desiderati, l’unica soluzione è la terapia chirurgica, che allevia il grande dolore provocato dalla ragade.

Il trattamento della ragade anale in Auxologico

Questo intervento viene eseguito in Auxologico Capitanio dall'Unità Operativa di Chirurgia Generale.

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