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Coronarografia

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Pubblicato il 16/05/2017 - Aggiornato il 17/01/2024

Queste informazioni non sostituiscono in alcun modo il colloquio con il tuo medico di fiducia.

Dott.ssa Simonetta Blengino

Responsabile U.O. Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) - Auxologico San Luca

Che cos'è la coronarografia?

La coronarografia è un esame radiologico che, mediante l’utilizzo di un mezzo di contrasto, consente la visualizzazione delle arterie coronarie ossia delle arterie che portano il sangue al cuore.

Quando fare la coronarografia?

La coronarografia è richiesta perlopiù in alcuni casi, quali:

  • sintomatologia caratterizzata da dolore al torace, alla bocca dello stomaco, al braccio, alla mandibola e al collo, sensazione di mancanza di respiro. Tali sintomi possono dipendere da una coronaropatia, che causa il restringimento in uno o più punti delle coronarie con conseguente riduzione dell’apporto di sangue al cuore;
  • insufficienza cardiaca;
  • cardiopatie congenite;
  • difetti delle valvole cardiache;
  • traumi al torace;
  • accertamenti pre-operatori, per avere un quadro completo delle condizioni del muscolo cardiaco, o prima di interventi al cuore, alle valvole cardiache o bypass;
  • accertamenti post-operatori, per controllare gli esiti di procedure effettuate.

La coronarografia può essere eseguita anche in condizioni d’urgenza nel corso di infarto miocardico acuto.


Come si esegue la coronarografia? 

La coronarografia viene eseguita nella sala di emodinamicaNon è prevista sedazione a meno che il paziente sia particolarmente ansioso. L’anestesia è locale nella sede di introduzione del catetere (un’arteria del polso o l’arteria femorale). 
Sotto controllo radioscopico il catetere viene fatto avanzare fino all’origine delle coronarie. Con l’iniezione di una piccola quantità di mezzo di contrasto si ottiene la visualizzazione dei rami delle coronarie e ciò consente di valutare la presenza o meno di punti di restringimento.

Norme di preparazione all'esame di coronarografia

L’esame viene eseguito a digiuno da 12 ore. Per quanto riguarda le terapie in corso, il medico curante deciderà in modo individuale quali trattamenti proseguire e quali sospendere prima dell’esame.

Coronarografia: quanto dura l'esame

La durata dell’esame in media è circa 30-40 minuti. L’esame non è doloroso fatto salvo la puntura di anestesia. È possibile percepire una breve sensazione di calore durante l’iniezione del mezzo di contrasto.

Coronarografia e angioplastica coronarica

Quando sono presenti stenosi (restringimenti od ostruzioni) delle coronarie causati da placche aterosclerotiche, con la stessa tecnica della coronarografia può essere eseguita un’angioplastica coronarica, che consente di dilatare le arterie coronarie. Attraverso il catetere viene introdotto e posizionato un palloncino che viene gonfiato dove è presente la stenosi. Questa procedura permette in molti casi di riaprire il vaso in modo definitivo. In altri, il medico posiziona anche una spirale a rete, chiamata stent, che impedisce la successiva chiusura dell’arteria.


Quali sono i rischi della coronarografia?

La coronarografia è un esame invasivo, pertanto non è esente da rischi. Occorre tuttavia sottolineare che l’indicazione all’esame viene posta tenendo conto del bilancio rischio/beneficio, dopo aver valutato l’impossibilità di ottenere le medesime informazioni con esame di tipo non invasivo.

Dal risultato della coronarografia emergono indicazioni per il trattamento più opportuno del problema cardiologico del paziente che non possono essere ottenute con altri esami.

Le complicanze più frequenti che possono verificarsi riguardano ematomi al sito di accesso (prevalentemente quando la procedura è eseguita per via femorale), aritmie e angina.
Reazioni allergiche al mezzo di contrasto si possono verificare in pazienti che non hanno mai eseguito esami con contrasto e/o in pazienti che hanno una storia di allergie ma non riferite al momento del ricovero.
Le complicanze più gravi, quali infarto e morte, sono rare (circa 1/1000), ma più frequenti nei pazienti che hanno malattie coronariche particolarmente complesse e avanzate.


Convalescenza dopo la coronarografia?

Al rientro in camera, nella fase post operatoria, è prevista normalmente una degenza fino al giorno successivo durante la quale, se l’esame è stato effettuato per via femorale, sarà necessario rimanere a letto, mentre se l’esame è stato eseguito per via radiale è consentita anche la mobilizzazione.

L’assunzione di liquidi è consentita e consigliata al fine di favorire l’eliminazione del mezzo di contrasto. I risultati dell’esame e le prospettive terapeutiche più opportune verranno discusse con il paziente in presenza del suo medico referente.


Unità di terapia intensiva coronarica di Auxologico

L’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC) dell’Ospedale San Luca è dotata di uno staff medico e infermieristico dedicato e altamente specializzato e delle migliori tecnologie. 

L’attività assistenziale è rivolta ai pazienti con sindrome coronarica acuta.

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