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Studio del campo visivo

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Pubblicato il 17/07/2017 - Aggiornato il 10/05/2023

CHE COSA Ė LO STUDIO DEL CAMPO VISIVO?

Lo studio del campo visivo, detto anche perimetria, è un esame diagnostico che permette di valutare l'ampiezza dello spazio visivo percepito dal paziente.

A COSA SERVE?

Lo studio del campo visivo serve a diagnosticare eventuali alterazioni o deficit del normale campo visivo (difetto campimetrico) causate da glaucoma, diabete e malattie della retina e per valutare l’eventuale presenza di alterazioni della sensibilità retinica o di alterazioni a carico del nervo ottico.

Lo studio del campo visivo ha un ruolo particolarmente rilevante nella diagnosi del glaucoma e nel monitoraggio della sua progressione. Il glaucoma provoca, infatti, il restringimento periferico del campo visivo (la cosiddetta visione a cannocchiale) che può evidenziarsi anche dopo anni dall'insorgenza della patologia.

L'analisi del campo visivo - oltre che in oftalmologia – costituisce un esame diagnostico molto importante anche in campo neurologico, dal momento che consente allo specialista di visualizzare eventuali danni alle vie ottiche retro-bulbari e alla corteccia visiva che possono essere stati causati da patologie neurologiche, ischemiche, tumorali o traumatiche.

COME SI SVOLGE

L'apparecchiatura che viene utilizzata per lo studio del campo visivo si chiama campimetro e è costituita da una cupola con uno sfondo bianco sul quale vengono proiettati stimoli luminosi di varia intensità. Il paziente deve azionare un pulsante ogni qualvolta percepisce lo stimolo.

All’inizio dell’esame, il paziente viene posizionato in modo da poter fissare quattro luci di colore verde all’interno della cupola, che servono da mire di fissazione, e che devono essere guardate per tutta la durata dell’esame. Nel frattempo, all’interno della cupola, si accendono e si spengono numerose piccole luci di colore giallo che il paziente deve segnalare schiacciando il pulsante che ha in mano ogni volta ne percepisce una. Questi flash possono avere dimensioni diverse, differente luminosità e possono presentarsi sia vicino alle mire di fissazione (le 4 luci verdi) sia nella zona periferica della cupola. Nel caso in cui lo stimolo luminoso si accenda alla periferia della cupola, è importante che il paziente continui a guardare le mire di fissazione senza inseguire la fonte luminosa che si è accesa.

Lo studio del campo visivo viene effettuato su un occhio alla volta, al paziente sarà quindi occluso prima l’occhio sinistro e poi l’occhio destro.

Alla fine viene prodotto un grafico che evidenzia eventuali punti o aree di restringimento del campo visivo.

EVENTUALI CONTROINDICAZIONI O RISCHI

Lo studio del campo visivo non è un esame invasivo, non provoca alcuna sofferenza e richiede solo una certa attenzione. Pertanto non presenta rischi né vi sono controindicazioni alla sua esecuzione.

I risultati sono disponibili già al termine dell'esame.

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INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Testo a cura de Il Pensiero Scientifico Editore